La notifica di una intimazione di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate –
Riscossione (ex Equitalia) ti ricorda il debito che hai con lo Stato e precede
l’iscrizione del fermo amministrativo o l’ipoteca legale o il pignoramento dei
crediti presso terzi.
Con la notifica dell’intimazione di pagamento, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione (ex Equitalia) ti ricorda il debito che hai con lo Stato.
L’Intimazione di pagamento è un elenco delle cartelle di pagamento, già precedentemente notificate, per somme iscritte a ruolo a titolo di tributi, contributi INPS, multe, sanzioni varie, ecc. con cui l’Agenzia delle Entrate – Riscossione intima di effettuare il pagamento entro 5 giorni.
L’Intimazione di pagamento è un elenco delle cartelle di pagamento, già precedentemente notificate, per somme iscritte a ruolo a titolo di tributi, contributi INPS, multe, sanzioni varie, ecc. con cui l’Agenzia delle Entrate – Riscossione intima di effettuare il pagamento entro 5 giorni.
Decorso inutilmente tale termine, laddove il contribuente non abbia provveduto a versare le somme intimategli, Agenzia delle entrate – Riscossione sarà legittimata a procedere con le azioni di recupero coattive previste dalla legge:
- Fermo Amministrativo
- Ipoteca Legale
- Pignoramento presso terzi
Infatti la notifica dell’intimazione di pagamento precede, sempre, l’avvio di un’azione esecutiva.
L’art. 50, comma 2, del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, stabilisce che l’espropriazione forzata, se non è iniziata entro un anno dalla notifica della cartella di pagamento, deve essere preceduta dalla notifica di un avviso che contiene l’intimazione ad adempiere l’obbligo risultante dal ruolo entro cinque giorni dalla data della predetta notifica.
L’art. 29, comma 1, lett. e), del d.l. 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, prevede che la notifica del suddetto avviso venga effettuata anche nel caso di mancato avvio dell’espropriazione forzata entro un anno dalla notifica di un avviso di accertamento, nonché degli atti successivi emessi dall’Agenzia delle entrate ai sensi del citato art. 29, comma 1, lett. a), del d.l. n. 78 del 2010.
Cosa fare in caso di notifica di un’intimazione di pagamento
Se ti è stata notificata una intimazione di pagamento devi sapere che spesso i crediti di cui alle cartelle indicate nella stessa possono essere prescritti e, quindi, non esigibili.
Tuttavia, se l’intimazione di pagamento non viene impugnata entro i termini stabiliti dalla legge (che variano a seconda del tipo di tributo) il concessionario procederà all’esecuzione forzata e, quindi, iscriverà fermo amministrativo, ipoteca legale o procederà al pignoramento presso terzi.
In seguito alla ricezione di un simile provvedimento appare estremamente importante verificare in maniera scrupolosa che:
- le cartelle di pagamento poste a base dello stesso siano state tutte regolarmente notificate (nel rispetto delle procedure previste dalla legge)
- il diritto alla riscossione delle somme intimate non si sia prescritto per effetto dell’intervenuto decorso del termine prescrizionale
Cosa fare dopo la notifica dell’ intimazione di pagamento
Ovviamente per capire se sussistono i presupposti per l’ annullamento intimazione di pagamento ed essere sicuri di vincere il ricorso è opportuno effettuare una valutazione ex ante che lo Studio Legale Alessi è capace di fare.
La superiore verifica potrà essere effettuata GRATUITAMENTE contattandoci e ti consiglieremo nel modo migliore quale soluzione prendere e quali ricorsi, eventualmente, proporre.
E’ sempre bene controllare se quanto sostenuto dal fisco è regolare ed in questo caso, se hai ricevuto un’intimazione di pagamento, un avviso di accertamento o una cartella esattoriale, contatta il nostro studio al fine di valutare la soluzione più opportuna.
Cartelle agenzia delle entrate per una compensazione
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